Fine by Karl Ove Knausgård

Fine by Karl Ove Knausgård

autore:Karl Ove Knausgård [Knausgård, Karl Ove]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2020-02-06T23:00:00+00:00


Parte 9

Quando suonò la sveglia, fuori era ancora buio. La spensi e mi alzai. Linda dormiva tranquilla, con il volto appoggiato sul cuscino, quasi completamente nascosto dai capelli arruffati. Erano le quattro e mezza, ero ubriaco di stanchezza perché ero rimasto sveglio a lungo prima di riuscire a addormentarmi. Non mi succedeva quasi mai: se c’era una cosa che nella mia vita funzionava era il sonno. Come si dice, dormivo come un ghiro. Ero capace di dormire per terra senza problemi e con i bambini che facevano baccano a un metro di distanza, per me non aveva nessuna importanza: quando dormivo, dormivo. Una volta avevo pensato che fosse un segno che non fossi un vero scrittore. Gli scrittori erano figure insonni, devastate, che all’alba guardavano fuori dalla finestra della cucina, tormentati dai propri demoni interiori che non si placavano mai.

Chi aveva mai sentito parlare di un grande scrittore che dormiva come un bambino?

Che io pensassi quel genere di cose era un brutto segno, riflettei. Perché l’indomani sarebbe uscito il mio terzo romanzo. Recensioni su tutti i giornali.

Presi i vestiti che avevo preparato la sera prima, andai in bagno per farmi una doccia. Alla vista degli indumenti mi sentii invadere da un’ondata di nervosismo. La mano che stringeva il soffione mentre entravo nella vasca tremava. Aperta l’acqua, sobbalzai di disagio quando il getto caldo mi colpì la pelle, che veniva dalla cavità del piumone e avrebbe preferito trovarsi ancora lì. Ma, dopo solo pochi minuti, la situazione cambiò e a provocarmi dei brividi fu lasciare la doccia.

Dopo lo scrosciare dell’acqua il silenzio era totale. Nessun rumore dalle vie all’esterno, nessun rumore dal nostro appartamento e neppure da quelli sotto di noi. Era come se fossi solo al mondo.

Mi asciugai con un asciugamano grande in quella luce abbagliante e, quando la pelle fu abbastanza asciutta, lo passai sullo specchio per togliere il vapore, poi mi misi della cera sui capelli e il deodorante sotto le ascelle mentre guardavo la mia immagine riflessa, che tornò lentamente a sfocarsi nell’attimo in cui le molecole d’acqua o cosa diavolo fossero si posarono di nuovo sulla superficie del vetro.

Mi infilai la camicia Ted Baker, che si appiccicò alle scapole ancora umide e inizialmente non voleva cadere diritta, poi indossai i jeans Pour che avevano le tasche in diagonale, cosa che normalmente non mi piaceva nei pantaloni, davano l’idea di qualcosa di così convenzionale, tutti i Dockers avevano quel genere di tasche, ma su un paio di jeans l’effetto era così anti-Dockers da stare in effetti bene perché in quel caso sfidavano il look classico dei jeans creando una specie di tensione, non chissà che, ma in un mondo dove tutti i jeans sembravano uguali era sufficiente per renderli un pochino diversi.

Asciugai il pavimento con l’asciugamano usato prima di stenderlo sul bordo della vasca, andai in cucina, accesi il bollitore, misi un po’ di Nescafé in una tazza e guardai fuori dalla finestra mentre aspettavo che l’acqua bollisse. La finestra era rivolta a oriente e in lontananza una macchia di qualcosa di più chiaro aveva cominciato a emergere dal buio.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.